di FELICE MOMETTI La brutta notizia per Bernie Sanders era già arrivata una settimana prima del voto alle primarie del partito democratico nello stato di New York. Il più potente e aggressivo Super PAC che sostiene e finanzia con centinaia di milioni di dollari la campagna di Hillary Clinton aveva deciso di iniziare a comprare gli spazi televisivi, radiofonici e …
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Sensibili e «presidenziali» eccedenze
di MAURIZIO RICCIARDI Pubblicato su «Il Manifesto» del 25 marzo 2016. Nel 1867 un rifugiato tedesco, un comunista, in un libro che avrebbe avuto un’importanza capitale, commentava quanto avvenuto pochi anni prima negli Stati uniti, scrivendo che «il lavoro in pelle bianca non può emanciparsi in un paese, dove è marchiato a fuoco quando è in pelle nera». Karl Marx …
continua a leggereDentro i workers’ centres di Chinatown
di DAWID KRAWCZYK, da Political Critique – Krytyka Polityczna Traduciamo e pubblichiamo l’inchiesta di Dawid Krawczyk di Krytyka Polityczna sui workers’ centres di Chinatown, a New York, perché offre uno sguardo lucido sulla sfida globale dell’organizzazione contemporanea del lavoro. Questi «sportelli» e community centres danno supporto tanto giuridico quanto organizzativo a lavoratori e lavoratrici nel loro faccia a faccia col padrone …
continua a leggereBernie for president?
di FELICE MOMETTI È la seconda volta che Hillary Clinton, la candidata «inevitabile» alla presidenza degli Stati Uniti, vede la sua corsa ostacolata da un outsider. Sappiamo come è andata a finire la volta scorsa con Obama. La storia non si ripete, non si deve ripetere, questo il mantra recitato negli ultimi giorni dal potente staff della ex segretario di …
continua a leggerePray 4 My City. Chiraq di Spike Lee
di PIETRO BIANCHI da Cineforum Dall’ultimo film di Spike Lee, Chiraq, Pietro Bianchi prende spunto per una più ampia riflessione sulla condizione della comunità black americana come «problema di classe depositatosi su una società con la mobilità sociale più bassa di tutti i paesi occidentali e su un passato schiavista in perfetta linea di continuità con un presente razzista (tanto più grave quanto più …
continua a leggereAl di sotto del minimo sindacale. Chrysler, Volkswagen e un vecchio problema che ritorna
di FELICE MOMETTI Due storie che a prima vista non hanno molto in comune se non la produzione di automobili. Il dieselgate della Volkswagen e la bocciatura, da parte dei lavoratori, dell’accordo alla Chrysler in realtà hanno tra gli attori protagonisti i due potenti sindacati metalmeccanici: la Ig-Metall tedesca e la United Automobile Workers statunitense. Due attori che spesso hanno …
continua a leggereFerguson: da un riot all’altro?
di FELICE MOMETTI A Ferguson, piccolo sobborgo di Saint Louis, cinquant’anni fa vivevano più persone che oggi. Dopo la grande crisi della fine degli anni ’70 la geografia urbana dell’intera area metropolitana è radicalmente mutata. È cambiata anche la composizione sociale degli abitanti, oggi a maggioranza nera con redditi molto bassi. Tra il 1981 e il 1993 i cosiddetti «Piani …
continua a leggereUna marcia rimasta ferma
di FELICE MOMETTI, di ritorno da Washington C’erano molte aspettative da parte degli organizzatori della marcia di Washington contro il razzismo. Il National Action Network e i suoi leader, a partire dal reverendo Al Sharpton, volevano segnare un punto politico importante: diventare gli interlocutori privilegiati di Obama e del governo americano in materia di diritti civili e politiche anti-discriminatorie. Non …
continua a leggereObama, #Occupy e le fratture globali: segmenti di classe e ansie di ricomposizione
di MICHELE CENTO Note e riflessioni provvisorie su politica di classe, movimenti e istituzioni a partire da La grande frattura, di Bruno Cartosio. Ai Repubblicani che in questi anni lo hanno accusato di promuovere una lotta di classe fiscale, Barack Obama ha ribattuto che tassare le fasce più ricche della popolazione statunitense non ha a che fare con il class warfare ma con …
continua a leggereCalifornia: lo sciopero della fame dei prigionieri e la guerra ai poveri negli Stati uniti
di GABE CARROL Più di un mese fa, l’8 luglio, oltre 30 mila carcerati delle prigioni californiane (lo Stato con più prigioni e prigionieri pro-capite del pianeta) hanno cominciato uno sciopero della fame. Dopo oltre 37 giorni, nonostante numerosi tentativi di impedire lo svolgimento della protesta, centinaia di prigionieri, principalmente quelli rinchiusi nelle Secure Housing Units (SHU, il regime d’isolamento), stanno …
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