Trattata come una faccenda di gossip su vip ricchi e annoiati, la recentissima sentenza della Cassazione sugli assegni divorzili è passata quasi sotto silenzio, reputata al massimo come una sorta di «lezione» in fondo meritata per le donne che si sposano per convenienza e perché non hanno voglia di lavorare. Lo scarso rilievo dato alla sentenza è ancora più sorprendente …
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Carla Lonzi: autoritratto dell’imprevedibilità
di PAOLA RUDAN Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «il Manifesto» del 30 marzo 2017. Per la copertina del suo Carla Lonzi. Un’arte della vita (DeriveApprodi, 2017, 20€) Giovanna Zapperi ha scelto una fotografia sorprendente. La fotografia è a colori. Lonzi incrocia le braccia e sorride. Sullo sfondo, la ruota panoramica di San Antonio, in Texas, …
continua a leggereLa fertilità neoliberale e il desiderio delle donne
di PAOLA RUDAN A quanto pare le intenzioni di Beatrice Lorenzin sono state fraintese. Di fronte alle proteste, all’indignazione e alla rabbia suscitate dalla campagna pubblicitaria che annuncia il Fertility Day la ministra si è affrettata a correggere il tiro. Il Fertility Day, però, non è una trovata estemporanea e nemmeno si riduce a un pacchetto pubblicitario di cartoline, slogan …
continua a leggereL’etica corporea della precarietà. La performance moderna di Judith Butler
di PAOLA RUDAN Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «il Manifesto» del 31 agosto 2016. A ispirare l’ultimo lavoro di Judith Butler – Notes toward a Performative Theory of Assembly (Harvard University Press, 2015) – sono i movimenti sociali che hanno attraversato le strade e le piazze del globo negli ultimi dieci anni. Le grandi manifestazioni dei …
continua a leggereL’altra metà del made in Italy
di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 9 giugno 2016. «Noi lavoranti a domicilio abbiamo speso ognuna un milione; per 10.000 che siamo equivale a 10 miliardi per comprare “le nostre fabbriche casalinghe”, cioè le macchine. In compenso, quasi nessuna ha il libretto di lavoro, perciò dopo anni di schiena rotta, niente …
continua a leggereIl senso del femminismo e le filosofie dell’umano
di PAOLA RUDAN Pubblicato su «Il Manifesto» del 21 gennaio 2016 con il titolo Judith Butler e il corpo vivente delle relazioni. *** Nell’introduzione a Senses of the Subject (New York, Fordham University Press, 2015, pp. 217) – una raccolta di saggi pubblicati tra il 1993 e il 2012 – Judith Butler chiarisce che si tratta dei suoi lavori più filosofici e …
continua a leggereIl capodanno del patriarcato e l’urgenza di una politica femminista
di PAOLA RUDAN → EN A capodanno, a Colonia, decine di donne sono state molestate, stuprate e derubate da decine di uomini. Allo stato attuale delle indagini, sembra che le aggressioni non siano state concertate e pianificate; inoltre, gli «apparentemente arabi» che, secondo i primi resoconti, le hanno commesse non erano, almeno non tutti, rifugiati arrivati in Germania negli ultimi …
continua a leggereLa libertà di non essere madri
di PAOLA RUDAN La stessa notte in cui ha finalmente successo, Victor Frankenstein sogna la propria madre, che si decompone nel momento stesso in cui lui l’abbraccia. La scena onirica descritta da Mary Shelley racconta la storia millenaria della battaglia combattuta sul corpo delle donne per l’appropriazione della loro capacità generativa, la storia di una potenza che deve essere dominata …
continua a leggereIl neoliberalismo fuori dalla storia
di PAOLA RUDAN Pubblichiamo la versione integrale della recensione apparsa su «Il Manifesto» del 23 maggio 2015 con il titolo Il paradosso della buona vita. Per dare alla luce il suo ultimo lavoro, Undoing the Demos. Neoliberalism’s Stealth Revolution (Disfare il Demos. La rivoluzione invisibile del neoliberalismo, New York, Zone Books, 2015, pp. 292), Wendy Brown confessa di aver lasciato …
continua a leggereL’inquietante uguaglianza della differenza: Nancy Fraser e le fortune del femminismo
di PAOLA RUDAN Pubblichiamo la versione integrale della recensione apparsa su «il Manifesto» del 14 gennaio 2015 Persino i più convinti detrattori della filosofia della storia hanno rischiato di vedere nel passaggio dal fordismo al post-fordismo un momento progressivo, segnato dalla fine dell’uguaglianza coatta del regime di fabbrica sotto la spinta di un’istanza di liberazione dal lavoro. Ora che questo …
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