di FELICE MOMETTI Gli hanno sparato undici colpi di pistola, colpendolo sette volte. Così è stato ucciso Kimani “Kiki” Grey, giovane sedicenne afroamericano di Brooklyn East. Sabato notte insieme a degli amici sostava all’incrocio tra Church Avenue e la 55° Strada, una delle zone più povere di New York dove non arriva nemmeno la metropolitana, quando improvvisamente da una macchina …
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Occupy Sandy: dal soccorso alla resistenza
di FELICE MOMETTI Gli abitanti di Rockaway, la zona di New York maggiormente colpita dall’uragano Sandy, hanno dovuto aspettare un mese prima di vedere apparire il sindaco Bloomberg. I venti km di distanza dal suo ufficio di Manhattan li ha percorsi in elicottero. All’arrivo ha trovato un «comitato» di accoglienza poco incline ad ascoltare discorsi di circostanza e la visita …
continua a leggereCibo veloce con salari da fame. Lo sciopero nei fast food di New York
di FELICE MOMETTI I miti sono duri a morire, sopravvivono anche a se stessi. Il recente rapporto del Bureau of Labor Statistics mostra che l’età media dei circa 4 milioni di lavoratori americani dei fast food e dei diners è di 28 anni per gli uomini e 32 per le donne. I due terzi dei dipendenti sono donne e il …
continua a leggereLa prima volta della Walmart
di FELICE MOMETTI I numeri e le dimensioni fanno una certa impressione. La Walmart è la più grande multinazionale al mondo che opera nel settore della grande distribuzione. Ha 10 mila punti vendita in 27 paesi, 4 mila negli Stati Uniti, più di due milioni di dipendenti, un milione e 400 mila negli USA, un fatturato di 440 miliardi di …
continua a leggereOccupy Sandy
di FELICE MOMETTI Domenica mattina. Davanti alla chiesa episcopale di san Luca e Matteo a Brooklyn ci sono centinaia di biciclette. Sono quelle degli attivisti di Occupy Sandy, gli unici rimasti in campo a due settimane dall’uragano che ha devastato mezza New York. La campagna elettorale è finita, le troupe televisive se ne sono andate, è tornata l’energia elettrica nel …
continua a leggereImparare da Oakland… e da New York, 9. Il copyright della lotta di classe: #Occupy, i sindacati e il general strike
di MICHELE CENTO e GABE CARROL in connessione da New York* “Noi non abbiamo mai visto uno sciopero generale”. Così a metà degli anni Settanta Mariarosa Dalla Costa attaccava la pretesa universalità di uno sciopero che non riusciva a sfondare la linea del genere, impedendo alla lotta di classe di irrompere nella cucina di casa. Quarant’anni dopo, il lavoro riproduttivo continua …
continua a leggereImparare da Oakland 6. Go West
Occupy Wall Street è davanti a molti bivi, anche se quello decisivo lo porta probabilmente dentro di sé. Dopo il 17 novembre la scelta sembra essere tra il rischio di praticare connessioni impensabili e la sicurezza che deriva dal pensare progetti impraticabili. La pratica dell’occupazione di spazi nella metropoli non sembra aver garantito quella espansività del movimento che il 17 …
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