Dove sono i nostri? La domanda si riaffaccia ogni volta che una destra con la bava alla bocca e il capitale in tasca prende il potere mentre i nostri stanno a guardare. O così pare, almeno. La domanda è comunque lecita, il modo in cui la si affronta meno: Meloni, Le Pen, Trump, Bolsonaro, Milei e compagnia sarebbero il sintomo di tristi pulsioni, un fascino fascista che avrebbe preso la società senza risparmiare la classe operaia. Le elezioni statunitensi sembrerebbero …
continua a leggere-
Contro il Ddl sicurezza e il suo mondo
Con il Ddl sicurezza giunto ora all’esame del Senato, il governo Meloni e la sua maggioranza sferrano un attacco preventivo alle forme di insubordinazione, ai venti di protesta, alla possibilità di organizzare una forza collettiva. La capacità della rete “A pieno regime – No Ddl Sicurezza” di coinvolgere una pluralità di soggetti e forme organizzate superando steccati identitari non si vedeva da tempo: la manifestazione promossa per il 14 dicembre si annuncia come importante. Il Ddl prefigura infatti un’azione ad …
continua a leggere -
Il pensiero decoloniale: recuperi dal passato o poesia dal futuro?
-
La lotta per la libertà sessuale è qualcosa di più
-
Organizzarsi a livello transnazionale: limiti, sfide e prospettive
di TRANS-BORDER.NET Traduciamo in italiano e pubblichiamo il dialogo sull’organizzazione transnazionale che abbiamo avuto con le attiviste e gli attivisti di No One Is Illegal (Hanau/Germania) – impegnati nella rete transnazionale Alarm Phone (AP). L’idea di questo dialogo è nata da una serie di incontri avvenuti tra il 2023 e il 2024 in cui ci siamo resi conto di essere attivi in due reti transnazionali molto diverse, ma di affrontare sfide simili con approcci simili. Entrambi i collettivi hanno una …
continua a leggere -
Europa in guerra: le elezioni europee e il compito dei movimenti sociali
-
Né il fiume né il mare. Intervista dall’Università di Tel Aviv
-
La linea della guerra e la diagonale del movimento
di DINAMO PRESS Ripubblichiamo su tracce collettive l’editoriale di Dinamopress uscito venerdì 11 ottobre. Il testo muove dall’escalation dell’attacco israeliano che da Gaza e la Cisgiordania si estende al Libano e coinvolge in diversa misura l’intero Medioriente, segnalandone il salto di scala. Da qui, l’articolo pone l’urgenza di riaprire una discussione nel movimento sul tema della guerra, dichiarando l’insufficienza di un posizionamento politico che si attesta sulla mera solidarietà e sostegno nei confronti delle forze resistenti in campo e il …
continua a leggere -
Falsi amici
-
Nasvan: Un comitato segreto rivoluzionario per le donne iraniane
-
Per la giustizia climatica, contro la guerra!
di CLIMATE CLASS CONFLICT – IT Venerdì scorso eravamo in piazza a Milano con gli studenti del movimento dei Fridays for Future . La manifestazione è stata chiamata sulle parole d’ordine di “stop al genocidio, stop all’ecocidio”. Da due anni a questa parte, infatti, con l’inizio della guerra in Ucraina e, dal 7 ottobre, con una guerra che da Gaza ora Israele vuole esportare anche in Libano e in Siria, la logica della guerra si è imposta sull’orizzonte delle …
continua a leggere -
Non solo trattori: conflitti nazionali e contraddizioni europee nella transizione verde
-
I trattori, la transizione energetica e la strada stretta del conflitto climatico di classe
-
Europa in guerra: le elezioni europee e il compito dei movimenti sociali
di PERMANENT ASSEMBLY AGAINST THE WAR L’Europa è in guerra. I paesi europei sono stati coinvolti in numerosi conflitti in passato e sono coinvolti nella politica della NATO. Esiste un rischio concreto di escalation e di conflitto aperto con la Russia in qualsiasi momento. Ma non dobbiamo sottovalutare il cambiamento a cui stiamo assistendo oggi: l’UE e gli Stati europei sono impegnati nella fornitura di armi e soldati all’Ucraina e nel sostegno a Israele nella realizzazione del genocidio a Gaza …
continua a leggere -
Fare la cosa giusta anche se si è dalla parte sbagliata
-
Sciopero in West Bank
-
Dopo gli Imperialismi: possibilità e problemi di una politica transnazionale di pace
-
Dal disinvestimento alla liberazione. Un’intervista dalle proteste studentesche in North Carolina
-
Volkswagen: sciopero operaio, lotta di classe nella transizione
di LEONARDO RAVAIOLI Lunedì 2 dicembre, per la prima volta dopo 8 anni, operaie e operai della più grande casa automobilistica tedesca hanno cominciato, con scioperi d’avvertimento, quello che si configura come il più importante conflitto industriale in Germania degli ultimi decenni. In nove dei dieci stabilimenti tedeschi della Volkswagen, quasi centomila lavoratrici e lavoratori hanno incrociato le braccia per almeno due ore e continueranno lo sciopero fino al 9 dicembre, quando riprenderanno i negoziati tra i rappresentanti sindacali e …
continua a leggere -
Organizzare il Sud: intervista a Jacob Morrison su sindacato e lotta di classe negli Stati Uniti
-
Lavoro. Maledetto lavoro #3. Manovre di guerra
-
L’epoca del dual-use. Note sul farsi mondiale della guerra
di GIORGIO GRAPPI Ripubblichiamo dal sito congiunturadiguerra.blog la trascrizione dell’intervento di Giorgio Grappi al seminario ‘Guerra nell’età ibrida. Caos sistemico, zone grigie, connettività’ che si è tenuto a Bologna il 5 novembre con la partecipazione di Sandro Mezzadra, Damiano Palano, Cristina Basili, Giorgio Grappi e Maurilio Pirone. Il seminario fa parte del ciclo ‘Una Congiuntura di Guerra’. Sul sito dedicato al progetto si possono trovare tutti i materiali relativi a questo e agli altri appuntamenti. *** Partirei […] provando ad …
continua a leggere -
Più libri, meno liberi. Il conflitto distributivo nella prima industria culturale del paese
-
Il lavoro dell’Intelligenza e l’artificialità dello sfruttamento
-
Beyond October 7th, Out of The Deadlock
Leggi in italiano Almost one year after October 7th, the need to build an anti-war movement is becoming more and more urgent. The discussions, confrontations, and even clashes within social movements about what is at stake are all the more urgent at a time when Minister Piantedosi is prohibiting the national demonstration planned for October 5th because, in his words, the celebration of a “massacre” would not be compatible with public order. However, the topics and conditions of our debate cannot …
continua a leggere -
A Contribution to the Critique of Resistance
-
Europe at War: Fighting Militarism in the Third World War
-
Il Pride, le divise e il demone dell’inclusività. Uno sguardo strabico contro la tradizione
di MALOCCHIO MOODY Seguo con qualche interesse il dibattito sulla partecipazione dell’associazione di poliziotti arcobaleno al Pride bolognese, che però mi sembra mancare il punto. Politicamente non condivido la posizione racchiusa nello slogan «il Pride è di tutt*» ma al tempo stesso è veramente difficile non registrare che le cose stiano poi effettivamente così. Mi viene in mente quando non troppi anni fa un rifugiato intervenne dal palco del Pride nella democratica Bologna e fu contestato dalle prime file del …
continua a leggere -
Iconografie cinesi
-
I dolori del giovane Renzi
-
Il fastidio del normalista normale
-
Disturbo post-pandemico da sfruttamento (DPPS)