La Commune. Jour et Nuit Debout. Da qualche giorno, questa scritta ha preso il posto di République su tutti i tracciati della metropolitana di Parigi, con l’effetto di disorientare chi, da ogni parte d’Europa, si muove verso la piazza per partecipare alla due giorni lanciata dalla Commission internationale con lo slogan #GlobalDebout. Anche più del calendario del movimento parigino – …
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La Francia ancora in sciopero: verso un movimento transnazionale?
di SUD COMMERCE per la Transnational Social Strike Platform → EN Sabato 9 aprile, il 40 di marzo secondo il nuovo calendario della protesta, più di 150mila persone hanno manifestato a Parigi e più di 200 manifestazioni hanno avuto luogo in tutta la Francia, mostrando che la mobilitazione contro il progetto «loi travail» è ancora alta. La partecipazione a Parigi è stata …
continua a leggere1 marzo 2016: dalla parte dei migranti, un primo passo verso lo sciopero sociale transnazionale
→ English Report di una giornata di iniziative e di azioni coordinate in tutta Europa. *** Il senso di qualcosa di nuovo, a partire dalle lotte dei migranti Il primo marzo 2016 si sono mobilitate oltre 20 città in otto paesi europei, per la giornata di azioni indetta dalla Transnational Social Strike Platform. Diverse manifestazioni, azioni, picchetti e assemblee sono …
continua a leggereLa lotta contro un Jobs act in Francia. Un’occasione europea
Pubblichiamo una breve intervista a Sylvain, un compagno del sindacato francese Sud Solidaire, realizzata poco dopo l’arrivo a Nation del corteo parigino del 9 marzo. Un corteo ampio, con oltre 70.000 partecipanti solo a Parigi e oltre 300.000 manifestanti in tutta la Francia tra studenti e lavoratori, con cui si è dato avvio in tutto il paese a una nuova …
continua a leggerePrimo marzo: percorsi di uno sciopero inatteso
di LUCA COBBE – GIORGIO GRAPPI → English Alla vigilia del primo marzo transnazionale «contro i confini e la precarizzazione», pubblichiamo (anche in traduzione inglese, grazie alla collaborazione delle compagne e dei compagni di trommons.org), un articolo sullo sciopero del lavoro migrante del 1 marzo 2010 pubblicato nel volume nel volume La normale eccezione. Lotte migranti in italia, a cura …
continua a leggerePrecarie e precari sanno da che parte stare! Per un primo marzo dalla parte dei migranti
Precarie e migranti scendono in piazza il Primo marzo: appello di Lavoro Insubordinato a tutte le lavoratrici e i lavoratori Migranti che rubano il lavoro? Davvero? Esiste qualcuno così pazzo da voler rubare promesse, invisibilità, isolamento, salari da fame, mal di schiena e quant’altro? Piuttosto sappiamo bene quanti Matteo, di quelli che parlano spesso in televisione, vediamo ogni giorno fare …
continua a leggerePrimo marzo: mappa delle iniziative, domande&risposte
→ English, → German Perché una giornata transnazionale di azioni coordinate contro i confini e la precarizzazione in Europa? Perché le politiche nazionali sul lavoro e il welfare sono inserite in una cornice europea, la precarietà è organizzata lungo catene transnazionale di produzione e sfruttamento e il lavoro migrante e la mobilità dei migranti stanno sfidando l’ordine europeo e il regime …
continua a leggereSul confine del salario. Il movimento reale e il dilemma democratico
→ English Ben più che l’orrore della battaglia di Aleppo, alla fine è stata la pressione di migliaia di migranti a imporre un fragile accordo sulla guerra siriana. Settimane di trattative, ricatti più o meno espliciti, accordi indicibili sulla pelle dei curdi, denaro richiesto e promesso, l’annuncio dell’intervento della NATO, un altro inaccettabile ultimatum alla Grecia, questa volta sui migranti: …
continua a leggereLe stesse cose che ritornano. L’Europa e il nostro sciopero contro la miseria del presente
→ English Insieme a molti altri abbiamo ripetuto che l’Europa è il terreno minimo di lotta. Di fronte agli stati di emergenza, al terrorismo di Daesh, alle guerre dichiarate o semplicemente praticate, dopo le recenti elezioni francesi sembra di essere catturati in un’infinita involuzione europea. Sembra che le stesse cose continuino a ritornare per minacciarci con la loro miseria. Eppure …
continua a leggereI territori possono produrre jihadismo? Le banlieue, Daesh e il terrore
di CAROLE DES MERES – Parigi Oltre ad aver effettivamente portato all’instaurazione di un clima di terrore e una reazione violenta da parte dei militari francesi, la risposta agli attentati dello scorso 13 Novembre a Parigi ha profondamente toccato il Belgio e in particolare il comune di Molenbeek, indicato come «territorio-incubatore» di jihadisti. È proprio in quel comune, infatti, che …
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