di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 9 giugno 2016. «Noi lavoranti a domicilio abbiamo speso ognuna un milione; per 10.000 che siamo equivale a 10 miliardi per comprare “le nostre fabbriche casalinghe”, cioè le macchine. In compenso, quasi nessuna ha il libretto di lavoro, perciò dopo anni di schiena rotta, niente …
continua a leggereuna modesta proposta
La fine della storia, l’ultimo algoritmo e il cigno nero
di MICHELE CENTO Da «il Manifesto» del 4 giugno 2016. «L’algoritmo definitivo è l’ultima cosa che dovremo inventare, perché una volta entrato in azione, sarà lui a inventare tutto quello che ancora deve essere inventato». È un entusiasmante «mondo nuovo» quello che affiora dalle parole di Pedro Domingos, il computer scientist della University of Washington, autore di L’algoritmo definitivo (Bollati Boringhieri, …
continua a leggereL’inverno del nostro scontento
di GEROLAMO CARDINI Non siamo tra quelli che rivendicano la vittoria anche di fronte a una sconfitta, come una importante cultura politica insegna a fare sempre e comunque, col risultato di tramutare magicamente gli ematomi, frutto di anni e anni di bastonate, in medaglie giallastre. Lo scontro sulla Vqr – i cui dettagli tecnici qui non interessano (per questi c’è …
continua a leggereSensibili e «presidenziali» eccedenze
di MAURIZIO RICCIARDI Pubblicato su «Il Manifesto» del 25 marzo 2016. Nel 1867 un rifugiato tedesco, un comunista, in un libro che avrebbe avuto un’importanza capitale, commentava quanto avvenuto pochi anni prima negli Stati uniti, scrivendo che «il lavoro in pelle bianca non può emanciparsi in un paese, dove è marchiato a fuoco quando è in pelle nera». Karl Marx …
continua a leggereUna pura formalità. La dimensione informale del «mondo-nave»
di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 19 febbraio 2016 con il titolo Le ciurme sono in alto mare. *** Nel ventre della balena, sotto la linea di galleggiamento, dove Valentina Longo, sociologa ricercatrice, ha vissuto come hostess di crociera, il lavoro assume la sua forma più brutale, tanto che la …
continua a leggereVqr: Viva Quei Resistenti
di GEROLAMO CARDINI La Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) è una procedura in atto già da qualche tempo nell’università italiana e, a dispetto dell’acronimo, valuta solo elementi quantitativi. Essa serve a distribuire i finanziamenti ai Dipartimenti in base all’attribuzione di un coefficiente a singoli «prodotti» (sic!) della ricerca (libri, saggi ecc.). Il meccanismo è ovvio: più basso il punteggio …
continua a leggereIl senso del femminismo e le filosofie dell’umano
di PAOLA RUDAN Pubblicato su «Il Manifesto» del 21 gennaio 2016 con il titolo Judith Butler e il corpo vivente delle relazioni. *** Nell’introduzione a Senses of the Subject (New York, Fordham University Press, 2015, pp. 217) – una raccolta di saggi pubblicati tra il 1993 e il 2012 – Judith Butler chiarisce che si tratta dei suoi lavori più filosofici e …
continua a leggereIl capodanno del patriarcato e l’urgenza di una politica femminista
di PAOLA RUDAN → EN A capodanno, a Colonia, decine di donne sono state molestate, stuprate e derubate da decine di uomini. Allo stato attuale delle indagini, sembra che le aggressioni non siano state concertate e pianificate; inoltre, gli «apparentemente arabi» che, secondo i primi resoconti, le hanno commesse non erano, almeno non tutti, rifugiati arrivati in Germania negli ultimi …
continua a leggereIl lavoro centrifugato
di MAURIZIO RICCIARDI Pubblicata su «Il Manifesto» del 6 gennaio 2016 Nell’ultimo secolo il lavoro salariato ha percorso un moto circolare che sembra averlo riportato alla sua condizione iniziale di assoluta mancanza di potere sociale. Il volume di Graziano Merotto, La fabbrica rovesciata. Comunità e classi nei circuiti dell’elettrodomestico (DeriveApprodi, euro 50) descrive questo lungo movimento, ricostruendo la vicenda politica di una vasta …
continua a leggereLa libertà di non essere madri
di PAOLA RUDAN La stessa notte in cui ha finalmente successo, Victor Frankenstein sogna la propria madre, che si decompone nel momento stesso in cui lui l’abbraccia. La scena onirica descritta da Mary Shelley racconta la storia millenaria della battaglia combattuta sul corpo delle donne per l’appropriazione della loro capacità generativa, la storia di una potenza che deve essere dominata …
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