di BENEDETTO VECCHI Da «Il Manifesto» del 12 novembre 2016 C’è stato un tempo in cui intraprendenti mercanti si mettevano in viaggio per raggiungere posti lontani per poi tornare carichi di merci pregiate da vendere. Nei loro diari, novelli tripadvisor, descrivevano i percorsi, le tappe, i luoghi dove pernottare e mangiare, ma anche le insidie, i pericoli, i pedaggi da …
continua a leggereuna modesta proposta
L’universalismo empirico delle connessioni sociali
di MAURIZIO RICCIARDI Pubblichiamo la versione integrale della recensione uscita su «Il Manifesto» del 18 ottobre 2016 Prima di diventare una disciplina accademica con una molteplicità di partizioni interne che quasi s’ignorano reciprocamente, la sociologia si è costituita come teoria politica in grado di incorporare forme e figure sorte assieme alla modernità. Nel momento dell’affermazione definitiva della società con la …
continua a leggereLa fertilità neoliberale e il desiderio delle donne
di PAOLA RUDAN A quanto pare le intenzioni di Beatrice Lorenzin sono state fraintese. Di fronte alle proteste, all’indignazione e alla rabbia suscitate dalla campagna pubblicitaria che annuncia il Fertility Day la ministra si è affrettata a correggere il tiro. Il Fertility Day, però, non è una trovata estemporanea e nemmeno si riduce a un pacchetto pubblicitario di cartoline, slogan …
continua a leggereL’etica corporea della precarietà. La performance moderna di Judith Butler
di PAOLA RUDAN Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «il Manifesto» del 31 agosto 2016. A ispirare l’ultimo lavoro di Judith Butler – Notes toward a Performative Theory of Assembly (Harvard University Press, 2015) – sono i movimenti sociali che hanno attraversato le strade e le piazze del globo negli ultimi dieci anni. Le grandi manifestazioni dei …
continua a leggereL’altra metà del made in Italy
di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 9 giugno 2016. «Noi lavoranti a domicilio abbiamo speso ognuna un milione; per 10.000 che siamo equivale a 10 miliardi per comprare “le nostre fabbriche casalinghe”, cioè le macchine. In compenso, quasi nessuna ha il libretto di lavoro, perciò dopo anni di schiena rotta, niente …
continua a leggereLa fine della storia, l’ultimo algoritmo e il cigno nero
di MICHELE CENTO Da «il Manifesto» del 4 giugno 2016. «L’algoritmo definitivo è l’ultima cosa che dovremo inventare, perché una volta entrato in azione, sarà lui a inventare tutto quello che ancora deve essere inventato». È un entusiasmante «mondo nuovo» quello che affiora dalle parole di Pedro Domingos, il computer scientist della University of Washington, autore di L’algoritmo definitivo (Bollati Boringhieri, …
continua a leggereL’inverno del nostro scontento
di GEROLAMO CARDINI Non siamo tra quelli che rivendicano la vittoria anche di fronte a una sconfitta, come una importante cultura politica insegna a fare sempre e comunque, col risultato di tramutare magicamente gli ematomi, frutto di anni e anni di bastonate, in medaglie giallastre. Lo scontro sulla Vqr – i cui dettagli tecnici qui non interessano (per questi c’è …
continua a leggereSensibili e «presidenziali» eccedenze
di MAURIZIO RICCIARDI Pubblicato su «Il Manifesto» del 25 marzo 2016. Nel 1867 un rifugiato tedesco, un comunista, in un libro che avrebbe avuto un’importanza capitale, commentava quanto avvenuto pochi anni prima negli Stati uniti, scrivendo che «il lavoro in pelle bianca non può emanciparsi in un paese, dove è marchiato a fuoco quando è in pelle nera». Karl Marx …
continua a leggereUna pura formalità. La dimensione informale del «mondo-nave»
di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 19 febbraio 2016 con il titolo Le ciurme sono in alto mare. *** Nel ventre della balena, sotto la linea di galleggiamento, dove Valentina Longo, sociologa ricercatrice, ha vissuto come hostess di crociera, il lavoro assume la sua forma più brutale, tanto che la …
continua a leggereVqr: Viva Quei Resistenti
di GEROLAMO CARDINI La Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) è una procedura in atto già da qualche tempo nell’università italiana e, a dispetto dell’acronimo, valuta solo elementi quantitativi. Essa serve a distribuire i finanziamenti ai Dipartimenti in base all’attribuzione di un coefficiente a singoli «prodotti» (sic!) della ricerca (libri, saggi ecc.). Il meccanismo è ovvio: più basso il punteggio …
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