In recent years the word poverty has re-entered European political jargon. The main doorway for this has been statistical data. This however does nothing more than reduce the quota of population that earns under a certain level of wage to a merely technical question. The construction of new indicators and new ways of studying and classifying impoverished subjects has changed …
continua a leggere∫connessioni precarie
Solo austerity? l’Europa senza principi e la politicizzazione della povertà
Ormai da diversi anni la parola povertà è rientrata nel gergo politico europeo. La porta d’ingresso principale sono state le rilevazioni statistiche. Queste ultime, tuttavia, non fanno altro che ridurre a questione tecnica la quota di popolazione che si colloca sotto a una certa soglia di reddito. La costruzione di nuovi indicatori e di nuovi modi di indagare e classificare …
continua a leggereLa rabbia saudita
L’esperto Fadal Abu Ainain, economista, ha dichiarato all’agenzia di stampa ArabNews che quanto sta accadendo alla popolazione etiope e sudanese in Arabia saudita ha lasciato vacante circa il 20% dei posti di lavoro, arrivando ad affermare che «tale situazione è positiva perché costringerà le aziende ad assumere lavoratori locali». Si potrebbe pensare di trovarsi di fronte alla grande politica del …
continua a leggereL’apoteosi del meticciato
Il meticciato piace a tutti. Dalla ministra Kyenge agli antagonisti metropolitani tutti sono entusiasti del meticciato. Esso è la soluzione finalmente scoperta per andare oltre le differenze, per risarcire le sopraffazioni perpetrate nei secoli. D’altra parte, come si fa a non essere d’accordo? Come non desiderare di annullare le differenze, magari producendo un soggetto unico e nuovo che le contenga …
continua a leggereGiovani fuori classe: un’opportunità da sfruttare
Una volta li chiamavano spiantati e talvolta perfino straccioni. Ma i tempi cambiano, di contesse in giro ce ne sono sempre meno e il linguaggio un po’ volgarotto in voga all’«industria di Aldo» è caduto in disuso. Oggi i padroni hanno imparato un acronimo very polite per definirli: NEET, Not in Employment, in Education or Training. Sono i giovani che …
continua a leggereMotori Minarelli: l’esperimento di una lotta vincente
di LAVORO INSUBORDINATO Dopo il primo report di quest’estate, pubblichiamo quest’intervista a Orlando Maviglia, RSU FIOM allo stabilimento Motori Minarelli di Calderara di Reno, sulla conclusione della lotta contro i 56 licenziamenti annunciati l’estate scorsa dalla dirigenza. Una lotta che, come si legge nell’intervista, ha portato a casa dei risultati molto concreti. Allo stesso tempo essa mostra la situazione di …
continua a leggereMigranti, o del quinto Stato
Secondo l’International Migration Outlook dell’OCSE la migrazione e la vita in uno o più paesi diversi da quello di provenienza sono oggi la condizione più «naturale» di questo mondo globale. 232 milioni di persone sono in questo momento migranti internazionali, un numero che dagli anni novanta è quasi raddoppiato. La metà di questi migranti sono donne con ripercussioni di non …
continua a leggereL’Eurostatistica, ovvero la scienza dell’occupabilità
I Maya, si sa, erano ossessionati dal 2012. Se hanno tirato un sospiro di sollievo per l’apocalisse mancata, gli europei hanno però sviluppato un’ossessione alternativa: il 2020. Nel 2020 ci saranno più laureati, meno inquinamento, più investimenti per la ricerca e perfino gli italiani impareranno l’inglese. Così, mentre la crisi ci saluta con un ammiccante arrivederci, risparmiando lavoro e al …
continua a leggereDonne alla guida: donne pericolose
di MIGRANDA «Né il re, né i religiosi in realtà sono veramente interessati a cambiare lo status quo rispetto all’emancipazione femminile. Entrambi continuano ad agire perché sia perpetrato il patriarcato e il predominio degli uomini sulle donne» scrive Madawi Al-Rasheed. Un patriarcato che non ha bisogno solo della legittimazione e delle leggi dello Stato per imporre il suo potere. Si riproduce con la …
continua a leggereValutare, obbedire, combattere. La valuta corrente della valutazione
di GEROLAMO CARDINI 1. Diciamolo subito: la valutazione è esercizio brutale del comando mascherato da ideologia del merito. Proprio per questo, nell’articolare oggi una critica nei confronti del sistema della valutazione come elemento-chiave delle attuali trasformazioni della formazione scolastica e universitaria, non ha senso cedere a forme di nostalgia nei confronti di immaginari bei tempi andati. I tempi in cui …
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