Dopo il caso di Silvia Guerra, l’artista e cittadina italiana da tempo residente a Bruxelles che è stata espulsa perché considerata un peso per il welfare belga, abbiamo iniziato a ripensare in che modo l’Europa sta riconfigurando i suoi confini e come la questione della mobilità si colloca in tale scenario. L’affaire Guerra, infatti, non è isolato, ma è uno …
continua a leggere∫connessioni precarie
Movements of Europe. Problems and opportunities of the new government of labor
After the case which involved Silvia Guerra – the Italian citizen and artist living in Brussels, who was expelled as a «burthen» for the Belgian welfare system – we begun to think how Europe is reconfiguring its borders and how mobility works in this frame. The affaire Guerra, in fact, is not a single episode, but is rather one of …
continua a leggereCattivi maestri e cattivi padri. Appunti di una pedagogia per orfani
di GEROLAMO CARDINI Può succedere talora che i cattivi maestri, come i cattivi padri, siano più efficaci dei buoni. La loro eredità in negativo, infatti, può essere così forte che chi è costretto a raccoglierla impara e interiorizza con un metabolismo diverso[1]. La pedagogia, in quanto studio dei processi formativi degli esseri umani che coinvolgono unitamente educazione e istruzione, è …
continua a leggereMultitude, Mobility, Mutualism. Questions and answers of the Never class
Exhorted by comrades with whom we have shared actions in the last years with precarious and migrants, we contribute here to the debate launched by Communianet.org on the usefulness, topicality and need to refer to the class. Obviously, the aim of this reflection is especially to inquire on and investigate the lexicon with which the movement has related to a …
continua a leggereMoltitudine, Mobilità, Mutualismo. Problemi e risposte della classe che non c’è
Sollecitati da alcuni compagni e compagne con i quali abbiamo condiviso negli ultimi anni percorsi di intervento con i precari e con i migranti, contribuiamo al dibattito di Communianet.org sull’utilità, l’attualità, la necessità del riferimento alla classe. Com’è evidente, si tratta di un intervento che cerca soprattutto di indagare il lessico con cui il movimento si è rapportato con un …
continua a leggereSolidarity beyond borders – Building democracy from below
The programs of austerity and privatizations imposed by the Troika decide on the lives of millions of people in Europe. Together with people in Europe and the whole world we resist the rehabilitation of capitalism on the backs of employees as well as unemployed, retirees, migrants and the youth. Together with them we say: “We don’t owe, we won’t pay!” While …
continua a leggereSolidarietà oltre i confini – costruire la democrazia dal basso
I programmi di austerità e privatizzazione imposti dalla Troika decidono delle vite di milioni di persone in Europa. Con loro e con quanti in tutto il mondo subiscono gli effetti della crisi, noi ci opponiamo alla riaffermazione del capitalismo sulle spalle dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, dei migranti, dei giovani. Con loro noi diciamo chiaramente: «noi non vi dobbiamo …
continua a leggereCome gli operai-folla sono diventati i fantasmi della macchina digitale
di MOSHE Z. MARVIT L’indagine realizzata da Moshe Z. Marvit – uscita in «The Nation» il 4 febbraio 2014 e della quale pubblichiamo la traduzione di ampi estratti – fa luce su una delle più notevoli e sinistre innovazioni introdotte dal gigante Amazon nell’organizzazione del lavoro contemporaneo. Non c’è un nano gobbo dentro al Turco meccanico utilizzato da Amazon, né …
continua a leggereMigrants’ demo in Bologna, 1st of March 2014
Next March 1st we will return to the streets. We do this after the political tragedy of October 3rd 2013, when the death of hundreds of men, women and children in the sea of Lampedusa highlighted the ruthlessness of the European border regime. We do this after the so-called “refugee emergency” which showed that every ‘emergency’ regime is used to …
continua a leggereIl nuovo governo e un vecchio problema politico
Senza rumore e senza cordoglio il ministero per l’integrazione è scomparso. La prospettiva politica dell’integrazione non ci ha mai appassionato particolarmente. Lo sforzo a senso unico che essa pretende da parte degli immigrati affinché si adeguino alla cultura nazionale o locale ci è sempre apparso per quello che è, ovvero il modo per riaffermare uno specifico dominio politico. La scomparsa …
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