lunedì , 23 Dicembre 2024

∫connessioni precarie

Stati d’assedio transitori, ovvero la dimora dello Stato

A un premier decisionista in quarto minore è adeguato uno stato d’assedio in formato mignon. Forse è esagerato dire che stiamo assistendo alla trasformazione autoritaria del regime democratico: non perché si possa fare affidamento sulle convinzioni profonde dei ceti dominanti, ma più semplicemente perché non hanno né la forza né l’immaginazione per farla. Più prosaicamente siamo di fronte a un …

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Movimenti di frontiera: la Macedonia tra Unione Europea, Russia e molta precarietà

di MILENA TRAJKOVSKA Il 12 maggio il ministro degli affari interni Gordana Janculovska e il ministro dei trasporti e delle relazioni estere Mile Janakievski hanno dato le dimissioni, ma ciò non è servito a placare le contestazioni da parte del popolo macedone. Il 13 maggio i manifestanti sono scesi nuovamente in piazza, chiedendo le dimissioni di tutto il governo e …

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Alla catena sotto una triplice cappa

di FERRUCCIO GAMBINO e DEVI SACCHETTO Pubblichiamo l’introduzione di Ferruccio Gambino e Devi Sacchetto al volume da loro curato Morire per un Iphone. La Apple, la Foxconn e la lotta degli operai cinesi, che comprende contributi di Pun Ngai, Jenny Chan e Mark Selden. Il libro è uscito in questi giorni per I tipi di Jaca Book. Una lunga anteprima dell’introduzione è …

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Alfano Macht Frei

«Divieto di attesa improduttiva»: questa è la nuova frontiera del diritto del lavoro secondo la parola di Alfano, grande messia della ripresa economica. Stai fermo in un posto dove ti hanno forzatamente rinchiuso e aspetti che le tue sorti amministrative si rendano più chiare? Beh allora lavora, invece di non fare una mazza! Chissà che la proposta del ministro, riferita …

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Il regime del salario 10. Il presente di un’illusione. Il contratto del commercio e il Jobs Act

di LAVORO INSUBORDINATO → Vedi anche «Il regime del salario» #1, #2, #3, #4, #5, #6, #7, #8, #9 Uno sguardo distratto potrebbe farci credere davvero che il Jobs Act e, nello specifico, il contratto indeterminato a tutele crescenti stiano risollevando il mondo del lavoro favorendo le assunzioni. Per fortuna, però, non siamo impreparati di fronte all’ennesimo gioco di prestigio. Ormai siamo degli habitué …

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Matters of perspective. A political stance towards Expo, Mayday and surroundings

→ Italian → German (thanks Interventionistische Linke Bielefeld for translation) The first of May has passed, leaving behind something more than burnt cars, broken windows and black clothes abandoned in the streets. Beyond the triumphal Expo opening, the 1st of May leaves us with the three-dimensional image of a movement that, in spite of its capacity of mobilizing 30.000 people for the …

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Questioni di prospettiva. Un giudizio politico su Expo, Mayday e dintorni

→ Inglese → Tedesco (ringraziamo per la traduzione Interventionistische Linke Bielefeld) Il primo maggio è passato, lasciando dietro di sé qualcosa di più delle macchine bruciate, delle vetrine rotte, degli abiti neri abbandonati per strada. Oltre all’Expo trionfalmente aperta, il primo maggio lascia dietro di sé l’immagine plastica di un movimento che, nonostante sia riuscito a mobilitare 30.000 persone per …

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C’è un’autostrada tra Baltimora e Milano?

di CINZIA ARRUZZA e FELICE MOMETTI A breve ∫connessioni precarie pubblicherà un proprio contributo (ora potete leggerlo qui) al dibattito che si è aperto nel movimento dopo la Mayday dello scorso venerdì. Pubblichiamo intanto volentieri un intervento di Cinzia Arruzza e di Felice Mometti.  *** Non tutti i riot sono uguali. E nemmeno gli eventi di insorgenza degli ultimi anni. …

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Lavare i panni sporchi nel Mediterraneo

Giornata di grandi eventi oggi: apre l’Expo e c’è la Mayday. Tutto dovrebbe svolgersi a Milano. Per far notare la loro assenza sia nella difesa dei lavoratori di Expo sia nella sua contestazione di massa, i sindacati confederali hanno però deciso di celebrare il primo maggio a Pozzallo di Ragusa. L’ultima strage nel Mediterraneo ha fatto scoprire persino a CGIL, …

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La Resistenza al nazi-fascismo. Una scelta che «non si poteva non fare»

di MATTEO CAVALLERI Gli anniversari a cifra tonda portano spesso con sé il rischio di nevrosi commemorative, i cui sintomi consistono nel manifestare con estrema intensità quelle tendenze celebrative museificanti e agiografiche – comunque sempre presenti – che comportano la corrosione del significato stesso che le date costudiscono. Questo settantesimo della Liberazione sembra non sfuggire alla diagnosi. Ecco perché può …

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