→ Italian Today both the holy war and the democratic one claim to impose a principle of order. Both are dividing with precision the fronts, asking to line up in order to meet the established targets. To reject the order of war does not mean, though, to embrace pacifism. To repeat the experience of the great movement that, after the …
continua a leggere∫connessioni precarie
Paint it red. L’ordine della guerra e il nostro disordine transnazionale
→ English Tanto la guerra santa quanto quella democratica pretendono oggi di imporre un principio d’ordine. Entrambe dividono con precisione i campi, chiedono di schierarsi per raggiungere gli scopi stabiliti. Rifiutare l’ordine della guerra non significa però confidare nel pacifismo. Non appare neppure lontanamente possibile ripetere l’esperienza del grande movimento che, dopo l’aggressione all’Iraq nel 2003, era stato addirittura indicato …
continua a leggereI territori possono produrre jihadismo? Le banlieue, Daesh e il terrore
di CAROLE DES MERES – Parigi Oltre ad aver effettivamente portato all’instaurazione di un clima di terrore e una reazione violenta da parte dei militari francesi, la risposta agli attentati dello scorso 13 Novembre a Parigi ha profondamente toccato il Belgio e in particolare il comune di Molenbeek, indicato come «territorio-incubatore» di jihadisti. È proprio in quel comune, infatti, che …
continua a leggereDalla parte del terrore o dalla parte dei migranti
di COORDINAMENTO MIGRANTI Il taxi vuoto di un tassista musulmano a New York la notte del 13 novembre simboleggia il significato di ‘terrore’. «La gente», ha raccontato il tassista, «ha paura di me, pensa che io sia parte di quanto accaduto a Parigi, non si sente sicura e io non posso lavorare». Il rischio è infatti che ogni musulmano, ogni …
continua a leggereL’Europa anche fuori dall’Europa: salvare i confini, governare la mobilità
Il gelido massacro di Parigi ha offerto un’occasione imperdibile a quanti negli ultimi mesi hanno pensato di rispondere alla tempesta scatenata dai migranti sull’Europa innalzando muri e blindando i confini. L’occasione è stata subito colta, per esempio, dal governo polacco, che in pieno spirito europeista ha dichiarato che in queste condizioni non può rispettare gli accordi di ricollocamento dei rifugiati: …
continua a leggereSgomberiamo la società civile
Credevamo di aver ormai sentito tutto, o quasi. Pensavamo che le porcate avessero un limite e che anche la tanto fumosa società civile comprendesse che c’è una soglia di sopportazione per le boiate. Ma ecco che Bologna, che si crede ancora grassa e rossa, ci lascia nuovamente a bocca aperta con la sua nuova strategia di rigenerazione urbana. La procedura …
continua a leggereLa fabbrica delle differenze. Forza lavoro, mobilità e lotta di classe attraverso i confini d’Europa
di DEVI SACCHETTO →English Pubblichiamo la versione rivista di uno degli interventi introduttivi del workshop «Trasformazioni del lavoro e sciopero transnazionale: nuovo regime di fabbrica, precarizzazione e composizione del lavoro» organizzato da ∫connessioni precarie con Worker’s Initiative (Polonia), TIE – Global Worker’s Network (Germania), Angry Workers (Regno Unito) durante il meeting per uno sciopero sociale transnazionale che si è tenuto …
continua a leggereThe factory of differences. Work force, mobility and class struggle across the European borders
by DEVI SACCHETTO →Italian We publish an improved version of one of the introductory speeches of the workshop «Transformations of labor and transnational strike: new factory regime, precarization and changing composition of labor» organized by Worker’s Initiative (Poland), TIE (Germany), Angry Workers (UK), Precarious di∫connections (Italy) during the meeting for the Transnational social strike held in Poznan at the beginning of …
continua a leggereDifferenziato e connesso. Sul meeting transnazionale di Poznan
di PETER NOWAK e LISA RIEDNER Pubblichiamo la traduzione italiana dell’articolo di Peter Nowak – giornalista freelance e attivista di Berlino – e Lisa Riedner – ricercatrice nel campo delle migrazioni e attivista presso un temporary workers center della Initiative Zivilcourage di Monaco. L’articolo è comparso sul n. 609 della rivista «Analyse & Kritik. Zeitung für linke Debatte und Praxis» …
continua a leggereWorking people must achieve unity with the migrant workers
From the website Political Critique — Central and Eastern European Magazine of Politics and Culture, we publish an interview realized by Dawid Krawczyk after the meeting in Poznan with Paola Rudan – an activist involved in the project of theTransnational Social Strike and a member of Precarious Di∫connections and of the Coordinamento Migranti in Bologna, Italy. → See also the …
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