di LUCA COBBE – GIORGIO GRAPPI → English Alla vigilia del primo marzo transnazionale «contro i confini e la precarizzazione», pubblichiamo (anche in traduzione inglese, grazie alla collaborazione delle compagne e dei compagni di trommons.org), un articolo sullo sciopero del lavoro migrante del 1 marzo 2010 pubblicato nel volume nel volume La normale eccezione. Lotte migranti in italia, a cura …
continua a leggere∫connessioni precarie
Dentro i workers’ centres di Chinatown
di DAWID KRAWCZYK, da Political Critique – Krytyka Polityczna Traduciamo e pubblichiamo l’inchiesta di Dawid Krawczyk di Krytyka Polityczna sui workers’ centres di Chinatown, a New York, perché offre uno sguardo lucido sulla sfida globale dell’organizzazione contemporanea del lavoro. Questi «sportelli» e community centres danno supporto tanto giuridico quanto organizzativo a lavoratori e lavoratrici nel loro faccia a faccia col padrone …
continua a leggerePrecarie e precari sanno da che parte stare! Per un primo marzo dalla parte dei migranti
Precarie e migranti scendono in piazza il Primo marzo: appello di Lavoro Insubordinato a tutte le lavoratrici e i lavoratori Migranti che rubano il lavoro? Davvero? Esiste qualcuno così pazzo da voler rubare promesse, invisibilità, isolamento, salari da fame, mal di schiena e quant’altro? Piuttosto sappiamo bene quanti Matteo, di quelli che parlano spesso in televisione, vediamo ogni giorno fare …
continua a leggerePrimo marzo: mappa delle iniziative, domande&risposte
→ English, → German Perché una giornata transnazionale di azioni coordinate contro i confini e la precarizzazione in Europa? Perché le politiche nazionali sul lavoro e il welfare sono inserite in una cornice europea, la precarietà è organizzata lungo catene transnazionale di produzione e sfruttamento e il lavoro migrante e la mobilità dei migranti stanno sfidando l’ordine europeo e il regime …
continua a leggereDalla parte dei migranti! Libertà di movimento, libertà dall’austerità!
Comunicato del Coordinamento di Blockupy International contro l’ultimatum alla Grecia e il regime europeo dei confini, verso il primo marzo dei migranti. *** Il 12 febbraio la Commissione europea ha lanciato un altro intollerabile ultimatum alla Grecia: se il paese non rafforza i suoi confini e non istituisce immediatamente i cosiddetti hotspot per la registrazione e la segregazione dei migranti …
continua a leggereUna pura formalità. La dimensione informale del «mondo-nave»
di ROBERTA FERRARI Una versione abbreviata di questa recensione è stata pubblicata su «Il Manifesto» del 19 febbraio 2016 con il titolo Le ciurme sono in alto mare. *** Nel ventre della balena, sotto la linea di galleggiamento, dove Valentina Longo, sociologa ricercatrice, ha vissuto come hostess di crociera, il lavoro assume la sua forma più brutale, tanto che la …
continua a leggereVqr: Viva Quei Resistenti
di GEROLAMO CARDINI La Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) è una procedura in atto già da qualche tempo nell’università italiana e, a dispetto dell’acronimo, valuta solo elementi quantitativi. Essa serve a distribuire i finanziamenti ai Dipartimenti in base all’attribuzione di un coefficiente a singoli «prodotti» (sic!) della ricerca (libri, saggi ecc.). Il meccanismo è ovvio: più basso il punteggio …
continua a leggereBernie for president?
di FELICE MOMETTI È la seconda volta che Hillary Clinton, la candidata «inevitabile» alla presidenza degli Stati Uniti, vede la sua corsa ostacolata da un outsider. Sappiamo come è andata a finire la volta scorsa con Obama. La storia non si ripete, non si deve ripetere, questo il mantra recitato negli ultimi giorni dal potente staff della ex segretario di …
continua a leggereOn the border of wage. The real movement and the democratic dilemma
→ Italian More than the horrors of the battle of Aleppo, it was the pressure of thousands of migrants what finally imposed a fragile agreement over the war in Syria. The weeks spent in negotiating, the more or less explicit blackmails, the unspeakable deals concerning the Kurdish people, the money required and the money promised, the announcement of intervention by …
continua a leggereSul confine del salario. Il movimento reale e il dilemma democratico
→ English Ben più che l’orrore della battaglia di Aleppo, alla fine è stata la pressione di migliaia di migranti a imporre un fragile accordo sulla guerra siriana. Settimane di trattative, ricatti più o meno espliciti, accordi indicibili sulla pelle dei curdi, denaro richiesto e promesso, l’annuncio dell’intervento della NATO, un altro inaccettabile ultimatum alla Grecia, questa volta sui migranti: …
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