Precarie e migranti scendono in piazza il Primo marzo: appello di Lavoro Insubordinato a tutte le lavoratrici e i lavoratori
Migranti che rubano il lavoro? Davvero? Esiste qualcuno così pazzo da voler rubare promesse, invisibilità, isolamento, salari da fame, mal di schiena e quant’altro? Piuttosto sappiamo bene quanti Matteo, di quelli che parlano spesso in televisione, vediamo ogni giorno fare con noi turni massacranti, accettare impieghi di fortuna, dover pagare ticket, aver difficoltà a pagare affitti e bollette, far la fila al discount: nessuno. Noi lavoratori precari conosciamo bene le condizioni di ricatto a cui sono sottoposti i nostri colleghi che si chiamano Mohammed, Natasha o Diop. Gente con cui lavoriamo ogni giorno, gente di cui conosciamo il salario: misero quanto il nostro e spesso anche di più, gente che con fatica paga l’affitto e che oltre a tutto questo deve pagare tasse in più per poter stare qua, per quel pezzo di carta che si chiama permesso di soggiorno. Per loro un contratto non rinnovato significa l’espulsione dopo anni di contributi versati per pensioni che, come noi, non vedranno mai.
Sappiamo bene quale sfruttamento devono subire perché spesso, quando scegliamo di inseguire un salario migliore in Europa, subiamo lo stesso tipo di razzismo istituzionale: negazione di prestazioni di welfare, niente sussidi di disoccupazione, workfare coatto. La verità è che un noi e un loro non c’è, ma per i migranti c’è un ricatto doppio che è quello del permesso di soggiorno.
Per questo il primo Marzo sappiamo bene da che parte stare: con i nostri colleghi e le nostre colleghe, contro chi tenta di dividerci, contro chi piange miseria arricchendosi, contro chi insulta i migranti e nel frattempo li assume in nero, contro chi si dice costretto a «ristrutturare» o «chiudere» per colpa della crisi mentre poi s’intasca quattrini delocalizzando. Saremo soprattutto dalla parte dei migranti e contro il razzismo del governo che favorisce e promuove un’insicurezza continua e diretta a mantenere i migranti sull’orlo della clandestinità mentre mantiene tutti i lavoratori e le lavoratrici sul baratro della precarietà, pronti ad accettare qualsiasi salario a qualsiasi condizione.
Cari Matteo, il primo marzo noi saremo in piazza a reclamare quello che ci spetta insieme ai nostri colleghi migranti, in Italia e in Europa! Non ci comprerete con un voucher! Non ci sfrutterete con la vostra falsa accoglienza!
Contro la jungla di contratti precari, contro il regime del salario, contro il ricatto del permesso di soggiorno e contro il governo della mobilità in Europa precarie e migranti scendono in piazza il 1 Marzo 2016. A Bologna l’appuntamento è alle 17.00 in piazza Nettuno!
Antonia Spinelli, precaria – Sara Azzarelli, antropologa/ricercatrice precaria – Laura Mattani, impiegata precaria – Anna Caltabiano, dottoranda – Stefano Caltabiano, lavoratore aeroportuale precario – Sirio Tesori, giornalista praticante – Olga Massari, ricercatrice, babysitter, insegnante d’italiano per stranieri – Christian Digiandomenico, precario – Valentina Michelini, cameriera/barista precaria – Alessandro Albana, dottorando e giornalista radio – Alessandro Spinelli, educatore precario – Felice Moramarco, cuoco e critico d’arte precario – Elena Pelliccioni, teatrante – Silvia Cieri, critica musicale precaria e gelataia – Andrea Tenisci, operatore generico – Nicola Sbetti, ricercatore precario – Enrico De Donà, precario di scambi commerciali e assemblaggio insalate – Francesca Massai, grafica e illustratrice precaria – Claudia Consolati, insegnante precaria – Alessandra Prandin, precaria – Lisa Buechler, insegnante precaria – Francesco Conte, programmatore informatico – Ilaria Rizzo, operatrice fiscale precaria – Gaetano di Tommaso, dottorando – Anastasia Klimovich, dottoranda UNIBO – Benedetta Sintucci, studentessa e hostess precaria – Sabrina Cabiddu, promoter – Emanuela Ferretti, commessa – Sebastiano Castello, musicista/sound engineer – Annalisa Basso, performer/ballerina – Giovanni Pisana, banconista – Lucia Giordano, fotografa free lance precaria – Isabella Consolati, ricercatrice precaria – Floriano Milesi, dottorando precario –Piergiorgio Angelucci, educatore precario – Roberta Ferrari, ricercatrice precaria – Eleonora Cappuccilli, dottoranda precaria – Bianca montanari, cameriera, Francesco Agostini – precario – Leonardo Zannini barista – Michela De Michelis, precaria – Fabrizio Di Chio, precario – Gioia Lorusso, precaria – Diego Marasco, precario – Laura Maestrini, educatrice precaria – Rita Minelli, educatrice precaria – Alessandra Angelucci, ricercatrice precaria – Alessia di Eugenio, dottoranda…