di FEMINIST ANTI-WAR MOVEMENT ‒ Russia
Il primo maggio – giornata delle lavoratrici e dei lavoratori – vi invitiamo a considerare perché il nostro lavoro conta davvero: scioperare! Scendete nelle piazze e nelle strade che contengono il nome «Pace», e in tutti i luoghi delle vostre città in cui è nominata la pace per dare da mangiare ai piccioni e incontrare persone che la pensano come voi per riflettere su ciò che state facendo.
Perché strike?
Lo sciopero è una lezione di solidarietà e supporto reciproco. È un allenamento ad agire insieme e a riflettere sul contributo che ciascuno di noi fornisce alla riproduzione del sistema. È una rottura della routine quotidiana attraverso la quale aprire uno squarcio per far entrare il futuro. Sottraendoci dal flusso del lavoro, rompendo il ritmo quotidiano, ci diamo la possibilità di capire che il nostro lavoro – pagato o meno – è parte della riproduzione del sistema e come possiamo rallentarla. Incontrando compagni e compagne che danno da mangiare ai piccioni possiamo trovare insieme nuovi modi per resistere.
Oggi in Russia i corrieri del DeliveryClub, i netturbini, gli operai dei cantieri autostradali e i lavoratori dell’azienda di compressori Divenskaya sono in sciopero. I leader dei sindacati indipendenti vengono perseguitati, è stata perquisita la casa di Kirill Ukraintsev, co-responsabile del sindacato dei corrieri, molte persone vengono licenziate perché contrarie alla guerra. Scioperiamo per mostrare loro la nostra solidarietà! Il primo maggio scendiamo in strada per dare da mangiare ai piccioni e trovare insieme nuovi modi di scioperare.
Come possiamo scioperare in un giorno non-lavorativo?
Noi lavoriamo tutti i giorni: andiamo a lavorare e a studiare, lavoriamo nelle istituzioni pubbliche e nelle imprese private, partecipiamo in infiniti modi ai processi che fanno funzionare la nostra economia. A molte persone, però, è insegnato fin da piccole che il loro lavoro non conta, che sono solo minuscoli ingranaggi di una grande macchina. O ancora che lavorare è di per sé un atto virtuoso. Lo sciopero è un’arma per rifiutare questa presunta inutilità, per vedere e mostrare la nostra forza e soggettività in un momento di vuoto politico.
C’è anche un altro tipo di lavoro, non pagato e invisibile: il lavoro domestico spesso svolto dalle donne. Cucinare, pulire e prendersi cura dei figli e degli anziani – migliaia di pratiche di cura per i nostri cari – è un lavoro enorme che spesso comporta il corrispettivo di 23 anni di lavoro aggiuntivo per le donne nel corso di una vita. Che cosa succederebbe se le donne smettessero o diminuissero il carico di questo lavoro per almeno un giorno, si rifiutassero di fare i lavori domestici e si prendessero del tempo per loro per riposare, comunicare tra loro e protestare con pratiche emancipatorie? Che cosa succederebbe se le donne mostrassero che questo è lavoro, e perciò dovrebbe essere pagato?
Interrompiamo il nostro lavoro per renderlo visibile! Alimentiamo i piccioni, non la guerra e con questa pratica improduttiva riflettiamo su altre pratiche di sabotaggio insieme a compagni e compagne che la pensano come noi.
Quest’anno, il primo maggio ci saranno scioperi politici in moltissimi paesi e anche noi vogliamo contribuire a modo nostro. Tecnicamente, gli scioperi politici sono più facili da fare rispetto a quelli dal luogo di lavoro; inoltre, essi permettono di creare nuove connessioni e costruire piattaforme. Impariamo a scioperare!
Capiamo che per molti e molte interrompere il lavoro domestico e di cura, anche per un solo giorno, è un privilegio. Ma sappiamo anche che per molte donne è molto difficile vivere nel proprio spazio domestico, dove possono esserci parenti che sostengono la guerra, il sessismo e la violenza. Se avete l’opportunità di uscire di casa, di demandare il vostro lavoro ad altri e prendere parte alla nostra azione, fatelo. Essere improduttive, a volte, arricchisce il tempo.
Perché dare da mangiare ai piccioni?
Alimentare i piccioni, una pratica di piazza in qualche modo assurda, ha preso piede in Russia nel 2019 durante le proteste a sostegno dei candidati indipendenti alle elezioni. In molte città le persone sono scese in piazza con del miglio, hanno incontrato persone che la pensavano come loro e hanno aperto uno spazio di comunicazione. Per questo abbiamo deciso di riprendere questa pratica: alimentiamo gli uccelli del pianeta, non la guerra!
Se le donne si fermano si ferma il mondo!