mercoledì , 18 Dicembre 2024

8 marzo: sciopera contro la guerra!

di E.A.S.T. — Essential Autonomous Struggles Transnational

Fermiamo la guerra in Ucraina! L’8 marzo lanciamo uno sciopero femminista transnazionale contro la guerra!

Siamo indignate per la brutale aggressione che Putin e la sua guerra imperialista hanno inflitto all’Ucraina. Sappiamo che né in Ucraina né in Russia le persone vogliono questa guerra — che è negli interessi solo dei governanti e delle classi capitaliste che ne traggono profitto. Stiamo dalla parte di coloro che si oppongono all’invasione di Putin e dalla parte di chi sta manifestando contro la guerra in tutto il mondo!

La guerra è la più rivoltante forma di violenza patriarcale. Rafforza in modo fondamentale l’idea che gli uomini debbano imbracciare le armi e partecipare in omicidi, stupri e altre forme di violenza in nome della “patria”. La guerra è sempre condotta a spese di chi non ha alternative e non può scappare in luoghi sicuri. Donne, comunità LGBTQI+, popolazione Rom, lavoratrici e migranti in Ucraina stanno già soffrendo le dirette conseguenze di questa invasione militare. La guerra in Ucraina è un’accelerazione brutale di tutte le altre crisi che hanno colpito le persone in Europa Centrale, dell’Est e altrove: dalla pandemia al collasso dell’intero settore sanitario e di cura, dall’incremento del lavoro riproduttivo principalmente svolto da donne all’aumento della violenza domestica. Esigiamo un immediato cessato il fuoco ed il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina!

La guerra intensifica fino all’estremo le logiche ed azioni nazionalistiche. Obbliga la classe lavoratrice e i poveri di un certo paese a lottare e uccidere chi è nelle loro stesse condizioni n altro paese. Poniamo l’attenzione sul dovere dei paesi della NATO – in quanto potenze militari dalla capacità distruttiva e come attori responsabili delle tensioni in giro per il mondo – di astenersi dagli scontri militari e di operare per porvi fine. Chiediamo il disarmo e la riduzione della spesa pubblica dedicata alle spese militari. Chiediamo che questo budget venga usato per servizi pubblici essenziali, quali sanità, alloggi e necessità di base per tutti.

La guerra intensifica la violenza razzista. Abbiamo già avuto modo di vedere come, mentre Polonia, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno promesso di accogliere i rifugiati ucraini, i migranti non europei residenti in Ucraina che stanno provando a lasciarla sono invece bloccati ai confini o attaccati da gruppi di nazionalisti degli altri paesi. Allo stesso tempo continua la politica generale dei respingimenti e della violenza ai confini. Chiediamo confini aperti per chiunque stia scappando dalla guerra o stia cercando una vita migliore altrove!

Lo scoppio della guerra ci mostra nella maniera più violenta che, ancora una volta, il nostro lavoro è essenziale, ma viene svalutato e sfruttato e che le nostre vite rimangono sacrificabili.

Come EAST chiamiamo donne, persone LGBTQI+, lavoratrici, migranti dell’Europa orientale e centrale dei paesi confinanti e oltre, e tutti coloro che rifiutano questa guerra a formare una forte opposizione contro ogni falsa alternativa tra progetti geopolitici violenti e contro qualsiasi ulteriore escalation militare. Non lasceremo che questa guerra ci divida!

Contro tutti i nazionalismi, contro tutti i giochi di potere internazionali, scioperiamo contro la guerra e contro la violenza patriarcale, razzista e neoliberale. Contro ogni chiusura nelle dinamiche nazionali, l’unica risposta possibile è uno sciopero femminista transnazionale. L’8 marzo sciopereremo contro la guerra che è la più rivoltante forma di violenza. L’8 marzo chiamiamo tutte e tutt* allo sciopero femminista transnazionale contro la guerra!

L’8 marzo scioperiamo: fermiamo la guerra ora! Le nostre vite sono essenziali!

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