di ISABELLA CONSOLATI e CAROLINA MARELLI
Pubblichiamo la versione integrale dell’articolo apparso su «Il Manifesto» del 18 ottobre 2016
Precarie, migranti e operai, collettivi e sindacati da molti paesi d’Europa parteciperanno dal 21 al 23 ottobre al meeting organizzato dalla Transnational Social Strike Platform a Parigi. Saranno presenti molti dei protagonisti dello sciopero sociale contro la loi travail e il suo «mondo» che ha investito la Francia nei mesi scorsi: da Sud Solidaire alle commissioni di NuitDebout al coordinamento degli intermittenti e precari dello spettacolo. Una composizione variegata è attesa anche dal resto d’Europa: dalla Polonia al Portogallo, dalla Gran Bretagna alla Slovenia, dalla Svezia alla Bulgaria. Continua la sfida lanciata a Poznan lo scorso anno al primo TSS meeting: fare dell’Europa il terreno dell’iniziativa politica a partire dal riconoscimento che la realtà in cui viviamo è segnata da dinamiche europee, lasciando da parte l’esercizio di dichiararsi pro o contro l’Europa. E farlo assumendo l’Est europeo come parte integrante e centrale dell’iniziativa politica.
La serata di apertura del venerdì sera sarà dedicata alla cornice generale del meeting, indicando una direzione e una sfida: come andare «dalla Francia all’Europa» per costruire lo sciopero sociale transnazionale. L’approvazione della loi travail, la crescente tensione sociale e politica che attraversa la Francia e l’Europa, il carattere europeo delle riforme neoliberali ci pongono ora il problema di come trasformare il movimento francese in una possibilità transnazionale. A partire da un punto fermo: la costituzione neoliberale dell’Europa scricchiola sul terreno del lavoro e del rifiuto del lavoro, come ci ha mostrato la Francia ma anche lo sciopero delle donne polacche che, per lottare contro la restrizione del diritto di aborto, hanno scelto lo sciopero come pratica di potere di massa.
Un incontro tra lavoratori di Amazon da Germania, Francia e Polonia si terrà a ridosso del meeting e porterà i suoi risultati nel workshop sulla logistica che avrà luogo il sabato mattina, insieme quelli sui nodi che la piattaforma riconosce come centrali: il lavoro migrante e di cura, le strategie europee di precarizzazione e lo sciopero sociale come pratica unitaria per i movimenti. L’assemblea generale del pomeriggio sarà poi dedicata ad affinare i punti comuni di programma: che cosa vuol dire costruire oggi un movimento transnazionale contro l’Europa neoliberale e contro la valorizzazione del capitale, che cosa significa porvi al centro lo sciopero come pratica e come progetto politico, quali rivendicazioni europee possiamo imbracciare per connettere ogni singolo luogo in un comune movimento di rifiuto e insubordinazione. Il meeting di Parigi sarà così un luogo di connessione di esperienze di lotta altrimenti isolate e il punto di incontro per tutti coloro che riconoscono, dai diversi angoli d’Europa, che solo la scommessa apparentemente impossibile dello sciopero sociale transnazionale consente di andare oltre le miserie nazionali e di rispondere su scala reale alle politiche neoliberiste.