da www.coordinamentomigranti.org
Domenica 9 giugno, il Coordinamento Migranti si è riunito a Bologna per discutere che cosa abbiamo, che cosa ci manca e quello che vogliamo fare. Dopo la manifestazione dello scorso 23 marzo, quando siamo scesi in piazza urlando basta sfruttamento e basta Bossi-Fini, molti migranti si chiedono che cosa abbiamo ottenuto, quali risposte ci sono state. Nulla sembra essere cambiato: l’obbligo di avere un contratto di lavoro per rinnovare il permesso di soggiorno, e con questo tutte le scadenze, i pagamenti e i problemi che ne scaturiscono dentro e fuori i luoghi di lavoro, pretende ancora di decidere sulle nostre vite. Noi sappiamo che una manifestazione e uno sciopero non bastano per rovesciare il regime di ricatto e sfruttamento che pesa sul lavoro migrante in questo paese. Ma la domanda è comprensibile, perché la situazione è difficile e c’è bisogno di risultati. Non abbiamo ottenuto risultati immediati, ma sapevamo che non sarebbe stato possibile.
Abbiamo però ottenuto che, facendo sentire la nostra voce pubblicamente, migliaia di migranti abbiano avvertito il comune, lo Stato e il padrone della loro forza. Abbiamo conquistato l’uscita dal silenzio e dalla paura. Abbiamo convinto centinaia di uomini e donne a uscire da una vita fatta di casa, lavoro e supermercato. Abbiamo dimostrato che i migranti non lavorano solo nei magazzini, nelle fabbriche, nelle case, nei negozi. Abbiamo dimostrato che hanno anche il coraggio di combattere per migliorare la loro condizione…continua a leggere.