Un anno fa le Camere approvavano il Collegato Lavoro.
Una legge/sanatoria per le imprese che colpisce tutti i precari.
Il suo scopo era quello di rendere impossibile l’impugnazione dei contratti atipici (che nella gran parte dei casi sono illegittimi) da parte dei precari, introducendo tempi strettissimi per far valere i loro diritti. Una volta scaduto il contratto se non lo si impugna entro 60 giorni addio diritti e soldi. È fin troppo facile immaginarsi i dubbi di chi vive col ricatto del rinnovo: “Se impugno il contratto non me lo rinnovano più, ma se poi non lo rinnovano non posso più impugnarlo?”
La norma è stata congelata fino al 31.12.2011.
Ciò significa che i lavoratori i cui contratti a termine sono già scaduti hanno tempo fino al 31.12.2011 per impugnarli.
Non solo: il termine di 60 giorni a pena di decadenza si applica anche per il caso di trasferimento (da impugnare entro 60 giorni dalla sua comunicazione), di cessione d’azienda (60 giorni dal trasferimento), di appalti simulati (l’enorme galassia delle cooperative).
Ma non è finita qui.
La riforma prevede, anche quando un lavoratore riesca a ottenere la trasformazione del contratto precario in contratto a tempo indeterminato, un tetto al risarcimento che il datore di lavoro deve pagare: al massimo ci paghera’ dodici mesi di stipendio. Questa norma si applica anche a tutte le cause in corso!
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