La crisi non pesa sulle spalle di tutti nello stesso modo. A pagarne il prezzo sono i precari e le precarie, non i precarizzatori. Sulla precarizzazione del lavoro si gioca la partita dei piani di gestione della crisi dell’Unione Europea: solo rendendoci completamente disponibili ai bisogni del capitale, abbassando i salari e tagliando il welfare, è possibile fare profitti. Se è lì che si gioca la partita, è da lì che bisogna partire.
Il 15 ottobre, la giornata globale contro l’austerity è un’occasione per far sentire la voce precaria. Questa voce rivendicherà un reddito incondizionato, per allontanare il ricatto del salario; questa voce rifiuterà il debito in quanto ipoteca distruttiva sulla vita dei precari. Ci uniremo a questa voce sapendo che il reddito e l’insolvenza non sono diritti, ma la posta in palio in una lotta che si tratta di costruire. Se è sulla precarizzazione che si giocano i profitti, è a partire dal terreno comune di precarizzazione che i profitti si possono colpire, immaginando e sperimentando concretamente forme di sciopero precario, anche attraverso il 15 ottobre.
Dopo la prima assemblea del 23 settembre, il Laboratorio metropolitano per lo sciopero precario raccoglie e rilancia questa sfida. Scrivere lo spartito della voce precaria significa costruire legami tra uomini e donne che sono allo stesso tempo uniti dalla comune condizione di precarietà e separati dalle divisioni che fanno la forza delle imprese. Di queste gerarchie che dividono e fanno la precarietà, i migranti fanno esperienza più di altri. Nonostante tutto, il primo marzo hanno avuto la forza di scioperare denunciando la loro condizione particolare come condizione che investe tutto il lavoro, e dimostrando che lo sciopero precario è possibile.
Per continuare a far parlare le differenze e con l’obiettivo di discutere sulle forme di sciopero nell’epoca della precarietà, invitiamo a una discussione pubblica
Giovedì 13 ottobre alle ore 21
XM24, Via Fioravanti 24 – Bologna
Laboratorio per lo sciopero precario